Residenze artistiche 2021
Una residenza di ricerca artistica fornisce alle compagnie l’opportunità di dedicare del tempo alla riflessione, alla sperimentazione e all’analisi che precedono la creazione di uno spettacolo. Spesso, la possibilità di approfondire il proprio lavoro viene meno poiché generalmente il tempo per la sperimentazione e per la ricerca non è retribuito. Le compagnie, per vivere della propria attività, devono dare priorità alle tournées da cui ricavano il proprio reddito. Con l’avvento della pandemia e la chiusura dei luoghi di cultura però, tutti gli spettacoli sono stati annullati. Il perdurare di questa situazione, di cui non si intravvede ancora la fine, sta mettendo in serio pericolo l'esistenza stessa delle compagnie.
Con questo progetto di residenze artistiche, la Fondazione ha quindi deciso di offrire agli artisti la possibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro, permettendogli di utilizzare questo periodo di pandemia quale opportunità per dedicare maggior tempo alla ricerca, crescere artisticamente, e trarne beneficio per quando i teatri riapriranno.
Le residenze 2021 sono state sostenute da Gottfried und Ursula Schäppi-Jecklin Stiftung.
La melodia dei pensieri, nasce dall'incontro tra un musicista (polistrumentista e compositore) e una filosofa, e dal loro comune desiderio di far entrare in dialogo testo e musica, filosofia e teatro fisico. È un lavoro di ascolto, scambio e sensibilità. È il tentativo di comunicare attraverso linguaggi diversi, il desiderio di scoprire l'universo dell'altro e di condividere il proprio per creare insieme una partitura.
L’idea iniziale si basa su due osservazioni. La prima è che la filosofia è troppo spesso di difficile accesso a causa dell'intellettualismo e dell'elitarismo del testo. La seconda è che la musica è molto accessibile perché è percepita piuttosto che compresa. La ricerca ruoterà quindi attorno a una doppia domanda. Cosa può portare la musica come mezzo espressivo alla filosofia in termini di accesso? E come la riflessione, l'intellettualismo, la filosofia possono arricchire la musica?
Un’altra notte racconta due grandi momenti della vita: l’infanzia e la terza età, con il desiderio di mostrare l’assoluta bellezza di queste fasi ai margini dell’esistenza. È vero che da anziani si ritrova il proprio essere bambini? O non è forse vero che quel bambino, che si è trattenuto in noi per tanti anni, solo una volta divenuto anziano si sente libero di esprimersi?
Un’altra notte è un gioco, un sogno, un viaggio che avviene nell’arco di una notte, un racconto che si ripete al calar della sera e al nascere della vita.
I due giovani artisti, Marzia Pellegrini e Riccardo Trovato, daranno vita ad uno spettacolo ibrido, in cui convergono varie forme di teatro, dal teatro di figura con le marionette corporee, al teatro classico con l’uso delle maschere sino ad arrivare al teatro di prosa.
Raissa Avilés, Balazs Varnai e Alix Logiaco saranno in prova negli spazi della Fondazione con il progetto di ricerca Maybe a concert.
Maybe a concert vuole essere uno spettacolo musicale e performativo. Si situa sul confine tra concerto e performance teatrale, investigandone i limiti, le sovrapposizioni, le intenzioni. Mettendo in dubbio il concetto classico di “concerto”, la figura umana in continuo mutamento plastico ed emotivo lascia lo spettatore con il dubbio rispetto a chi e a cosa si trova di fronte.
Nella messa in scena musicisti e performer condividono uno spazio libero dove tutto può accadere. La figura della performer e cantante Raissa Avilés incorpora le canzoni plasmando un personaggio caleidoscopico in continuo divenire. Il repertorio originale composto da Raissa Avilés e dal pianista e compositore Balazs Varnai si ispira all’universo delle ballate jazz con incursioni nell’indie ed elementi presi in prestito dalla musica classica.
“Out of Me, Inside You è una coreografia di video, corpo, suono e parola sullo stato che vorrei per gli esseri umani del futuro. Esseri umani che non si percepiranno né corpo né cervello ma mondo. Voglio utilizzare la malinconia, stato d’animo che tutti conosciamo ma che solitamente viviamo in isolamento, come chiave di accesso al mondo del sensibile; farne una commemorazione collettiva e un punto di partenza. Sprofondarci dentro per riemergerne trasformati.”
Questo l’intento di Francesca Sproccati, affiancata in questo lavoro da Elena Boillat (assistente alla regia) e Adriano Iiriti (creazione sonora).
Progetto “Living (in) the archive of radical feminism”
La Fondazione ha deciso di ospitare le artiste svizzere Angela Marzullo (regista e performer) e Carlotta Storelli (danzatrice, artista e performer) con la loro proposta di ricerca “Living (in) the archive of radical feminism”. Il progetto, iniziato da Angela e al quale si è aggiunta Carlotta, si svilupperà attorno al tema legato alla nascita del movimento “Rivolta femminile” e al lavoro di “Autocoscienza femminista” condotti negli anni ‘70 dalla critica d’arte Carla Lonzi e la pittrice Carla Acardi a Roma. La ricerca si baserà su fonti storiche provenienti dagli archivi di Roma e dell’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino a Massagno, e porterà alla creazione di un’installazione che coniugherà performance e parola.
Le artiste presenteranno un estratto del loro lavoro di ricerca mercoledì 24 marzo alle ore 20.00 in diretta sui nostri canali social.
G (SEMPLICEMENTE) - Canzoni e monologhi rubati a Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Stefano Orlandi (ideatore e interprete), Massimo Betti (chitarrista), Stefano Fascioli (contrabbassista) e Omar Nedjari (regia) saranno in residenza presso la Fondazione con il progetto G (semplicemente) dedicato al grande cantautore milanese Giorgio Gaber, detto anche "Signor G". La compagnia sarà in residenza per approfondire la propria ricerca nell'ottica futura di realizzare uno spettacolo nella forma del teatro canzone, di cui Gaber fu precursore, in cui ripercorrere trent'anni di carriera dell'artista.
Nato dalla mente e dal corpo del cantautore, con l'aiuto della Penna di Sandro Luporini, il Signor G ha incarnato le emozioni, i sogni e i sentimenti di un uomo qualunque del nostro tempo, che attraverso canzoni e monologhi ha rappresentato in modo lucido, ironico e commuovente la condizione umana.
Questo progetto è stato presentato in diretta streaming il 14 febbraio 2021, ed è stato filmato da Markus Otz.