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Residenze artistiche 2023
Per il terzo anno consecutivo, la Fondazione Claudia Lombardi per il teatro ha dedicato un bando a progetti di spettacolo in lingua italiana di artisti professionisti della Svizzera italiana e della Lombardia, offrendo alle compagnie scelte la possibilità di una settimana di residenza artistica.
La residenza artistica fornisce alle compagnie teatrali l’opportunità di dedicare un tempo di qualità alla ricerca, alla riflessione e alla sperimentazione che precedono la creazione di uno spettacolo.
Con questo progetto, la Fondazione intende sostenere gli artisti creando per loro - con la messa a disposizione delle sale di lavoro, della diaria, dell’alloggio, di una consulenza - le condizioni migliori per affinare la propria poetica, per esplorare fino in fondo le potenzialità del proprio linguaggio espressivo e poter quindi crescere artisticamente.
Da febbraio a giugno 2023 sono sette i progetti di spettacolo ospitati in residenza e che, in occasione della nostra prossima stagione teatrale, verranno presentati al pubblico.
ITRIA
dal 16 febbraio al 22 febbraio 2023
Di e con Aurora Miriam Scala
Voci Off Cinzia Maccagnano, Andrea Maiorca, Valerio Puppo, Alessandro Romano, Corrado Scala, Giuseppe Vignieri
Regia Aurora Miriam Scala
Produzione Società Dante Alighieri Canton Svitto e Bottega del Pane Young
Ci troviamo in una stanza della mente. In un tempo non tempo, in un luogo non luogo, a ricordare. Colei che ricorda è Itria: una donna siciliana.
Il suo è un “repitu”, un lamento funebre. Dal lamento parte il racconto, dalle viscere.
Tutto si accavalla come in un vortice di ricordi e di emozioni, un continuo susseguirsi di flashback e di bruschi ritorni al presente che fanno di Itria l’unica voce capace di evocare tutti i protagonisti di questa misteriosa pagina della storia italiana.
Il due Dicembre 1968, uno sciopero pacifico e non violento si trasforma in un eccidio. I Braccianti di Avola scioperavano per chiedere la parità. Volevano che giungesse anche nelle campagne della Sicilia Sud Orientale il controllo sulle assunzioni, e che il mercato di piazza non fosse più il metodo col quale scegliere i lavoratori, come fossero bestiame.
Itria ha tre figli ed è la moglie di Giuseppe Scibilia, bracciante di 46 anni, anche lui partecipe della protesta. Nella mente di Itria ogni ricordo è chiaro. Ogni istante.
Dopo giorni e giorni di richieste da parte dei sindacati, i braccianti non riescono ad ottenere risposte dai proprietari terrieri, non c’è dialogo, non c’è apertura. Si decide per il blocco stradale. La celere irrompe ad Avola, nella statale 115, sparando ad altezza d’uomo. Decine e decine di feriti e due morti. Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona perdono la vita. Orde di giornalisti accorrono a raccontare l’accaduto. “I fatti di Avola" diventano l’emblema della lotta sindacale. I politici del tempo assicurarono: “si andrà fino in fondo alla faccenda”.
Dopo 52 anni dal fatto, e un’ inchiesta ancora secretata nessuno ha mai saputo la verità. Nessun colpevole, nessuna risposta. Soltanto una domanda: “Cu ammazzau a Peppe? A me maritu”
SAREBBE UNA GRANDE IDEA
dal 14 marzo al 20 marzo 2023
Con Michele Marullo e Edoardo Spina
Regia Marco Trotta
Produzione Collettivo Agere
Lo spettacolo Sarebbe una grande idea va ad analizzare il rapporto tra due fratelli e il modo in cui la voglia di avere successo e l’ambizione riescano ad influenzare le vite dei due personaggi. Nel primo atto, due fratelli si ritrovano davanti la bara della propria madre, nel salotto della casa dove sono cresciuti. Aspettano l’arrivo delle pompe funebri. Il primogenito, Tony T., è un conduttore televisivo e di reality show. Il secondo, Pietro, è l’addetto al reparto sala di un fast-food di periferia - e il solo dei due ad aver vissuto con la madre fino alla morte di lei. Tony, prima di andarsene e tornare alla sua vita, vuole solo una cosa dal fratello: il garage. Il garage della mamma, venderlo e ripagare un debito di gioco. Pietro, invece, vuole altro dal fratello: essere risarcito, in qualche modo, in ogni modo, per tutto quello di cui si è privato. E proverà diverse strade, fino a diventargli simile, se non peggiore, e a proporgli “una grande idea”.
Nel secondo, ci ritroviamo nel camerino di Pietro - che nei sei mesi successivi ha fatto carriera - poco prima di una sua diretta. Gli è stato commissionato di licenziare il fratello dall’emittente; vuole liquidarlo e proseguire la sua vita. Il fratello Tony resisterà fino a mandare allo sfascio la diretta stessa dello show.
Nel terzo atto, Tony si trova in una clinica di recupero, per disintossicarsi, e Pietro va a trovarlo. Vuole chiudere i conti col fratello, dirgli che ci sarà un processo, voluto dall’emittente e che testimonierà contro di lui. Come al solito, fino all’ultimo, Tony resisterà, aggrappandosi a quel fratello che gli scivola via.
CAOS COSMICO QUANTO BASTA
dal 21 marzo al 27 marzo 2023
Con Fedro Mattei, Camilla Stanga, Miriam Kotlaris e Kevin Parisi
Regia Viviana Gysin
Produzione Teatro Danzabile
Chi sono? Perchè esisto? Dove vado? Sono alcune delle domande esistenziali che ci poniamo da sempre come esseri umani. La nuova produzione a cura di Teatro Danzabile con giovani artisti ticinesi, sceglie di far risuonare queste domande sulla scena come indicatori della ricerca artistica. Mucchi di materia abitano lo spazio scenico: quattro corpi emergono da essi, scoprono lo spazio, sè stessi e gli altri. Come pianeti della stessa galassia si osservano, si scoprono, cercano tra loro un equilibrio per trovare il modo di coesistere: ognuno nato da una diversa essenza, ognuno con le proprie peculiarità lascerà emergere il proprio affascinante universo. Quali risposte vedremo affiorare? Animati da un’innata curiosità, si ricercherà un modo unico per esistere, per stare, trascinati dal caos della vita che scorre frenetica nell’universo che li contiene. Caos Cosmico Quanto Basta è una produzione di teatro danza che intende esplorare la vastità dell’universo, le stelle, i pianeti. Quello che fin dalla notte dei tempi ci ha affascinato come esseri umani: guardare il cielo, guardare in alto e specchiarsi, riconoscendo la volontà che ognuno di noi ha di ricercare il proprio valore nel caos dell’universo. Un lavoro di sperimentazione inclusivo che mette in relazione performer con diversi background.
ECOLOGIA CAPITALISTA
28 marzo al 3 aprile 2023
Con Pietro Cerchiello e Tommaso Imperiali
Regia Ariele Soresina
Produzione Dimore Creative
Sapevi che Groenlandia significa terra verde? Che un giorno Milano sarà una città di mare? Che tutto il pesce dell’Atlantico appartiene ad un unico uomo? E che l’acqua in bottiglia viene principalmente dall’Africa?
Ecologia capitalista è uno spettacolo che prende vita dalla riflessione di un ragazzo, che si interroga sul mondo che lo circonda. In particolare porta alla luce ciò che il mondo era nel passato, ciò che è nel presente e soprattutto cosa sarà nel futuro. La tematica affrontata riguarda l’attualità allo stato puro e le domande che il ragazzo si pone sono quelle di un soggetto che è consapevole che il mondo sta cambiando e che un giorno non lo vedremo più come lo vediamo oggi. Il tutto viene tradotto in pensieri grandi e paure che turbano la quiete.
Per un teatro concreto, popolare. Senza retorica, buonismi e pietismi.
VITA DI UN SANTO EROTOMANE
11 aprile al 17 aprile 2023
Con Fabrizio Calfapietra, Miriam Moschella, Simone Tudda
Regia Andrea Piazza
Produzione Ensemble Teatro
Mettiti davanti a uno specchio, senza vestiti. Riesci a guardarti senza modificare la tua posizione? Probabilmente no. Da qui prende il via Vita di un santo erotomane.
Mattia ha quasi trent’anni e guarda troppi porno. Ha cominciato da bambino, con video sgranati sul primo telefono, e non ha più smesso. Quando non è al pc scrolla di continuo i social perdendosi tra i corpi seminudi. Ora esce poco. Non che non gli piaccia, però ha paura: potrebbe finire a fare sesso. Il sesso lo terrorizza; i corpi sono goffi e sudano, hanno brufoli, fanno rumore, sono sporchi. Online, invece, è tutto il contrario. Lì ogni corpo è perfetto. Non si fallisce mai, tutto è semplice, pulito, bello: un’altra dimensione. Vediamo Mattia mentre, da bambino, inizia a vergognarsi del suo corpo; assistiamo ai tentativi di costruirsi relazioni o incontri amorosi accettabili, destinati a fallire in maniera tragicomica. Finché l’ossessione diventa totalizzante e si rovescia in un’esperienza mistica. Le immagini online non sono più solo qualcosa che lo calma, ma una porta per un mondo ideale di cui il nostro è una scolorita parodia. Tanto più Mattia si chiude nella sua stanza e perde contatto con il reale, tanto più la sua interiorità arde e si avvicina a un’atroce apoteosi.
Vita di un santo erotomane parla del nostro corpo difettoso e della distanza che lo separa da quei corpi perfetti che sono ovunque online. Oggi la società è ossessionata dal corpo, un corpo preciso, modello di prestanza irraggiungibile e paradigma di comportamento sociale: il corpo performante del Maschio. Dove maschio non è (solo) un genere ma un modello che ci ingabbia tutti e tutte: ottiene ciò che vuole, non domanda ma prende, ha successo e non conosce fallimento né emozioni, ce la fa sempre. E noi che speranza abbiamo di competere?
VIVA ZAROLA
24 aprile al 30 aprile 2023
Con Felix Bachmann Quadros e Mathias Britos
Regia Luca Zanetti
Produzione Xocolat
Ispirandosi ai testi classici Lazarillo de Tormes (1552, anonimo) y Asino Aureo (II secolo d.c., Apuleio), Viva Zarola stabilisce un dialogo che trascende il tempo e propone uno sguardo sull’oppressione dell’uomo, la manipolazione del senso, la miseria che erodono la realtà quotidiana. Lo fa con umorismo e profondità.
Erranti nel deserto lo scudiere e il bardo seguono le tracce di Lazaro, ma sono sempre in ritardo. La fame opprime, i morti sono in agguato. Nel sottile gioco tra l’assurdo e il reale, la forza manifesta dell’incontro li conduce all’esercizio di raccontare la storia del fuggitivo.
Mathias Britos e Felix Bachmann Quadros propongono un’opera cruda, vitale e rarefatta. Un lavoro in evoluzione, dove i costumi e l’umorismo si trasformano con i viaggi e gli incontri con i pubblico.
CARTE MUTE
22 giugno al 28 giugno 2023
Con Pietro De Nova e Maurizio Zucchi
Regia Pietro De Nova e Maurizio Zucchi
Produzione Il milione
“Il teatro dovrebbe essere soltanto un incontro tra esseri umani. Tutto il resto serve a confondere”, scrive Ingmar Bergman. L’umanità che vive il teatro, nel pubblico o sulla scena, condivide la propria storia. A volte raccontandola, come fanno gli attori, altre restando anche solo in ascolto. Una cosa è certa: l’esperienza di uno spettacolo ci cambia sempre e non lasciamo mai un teatro uguali a come ci siamo entrati. Come quando un bambino ascolta a bocca aperta le imprese del nonno, accanto al camino.
Questo è proprio quello che è accaduto a Levante e Ponente una mattina di primavera al Mercato Centrale della Grande Città. Sono le prime luci di un giorno di lavoro come tanti altri, eppure diverso: ai due mercanti venuti a vendere la propria mercanzia, accade qualcosa di insolito. Nessuno degli altri banchetti è stato allestito e nessun cliente sembra venire loro incontro. La piazza è deserta, come prima di una tempesta. Ponente e Levante si guardano con gli occhi di chi si conosce da una vita, pur senza essersi mai visti. E pensare che hanno visto i mercati d’ogni angolo del Globo… I venti che portano nel loro nome soffiano da sempre tanto sulla Vecchia Europa quanto sui Paesi più esotici e hanno attraversato le città più moderne e i caravanserragli più insoliti.
Entrambi hanno venduto lampade di vetro, zafferano e carte geografiche. Senza mai incontrarsi. Le città, i mercati, le esperienze vissute hanno riempito le loro valigie e i loro occhi, ma l’incontro delle loro vite sta per regalare loro la storia più bella.
E se tutte le città del mondo altro non fossero che la bancarella di un mercato?