OSPITALITÀ ARTISTICHE

Tutti gli spazi della Fondazione sono sempre aperti al lavoro degli artisti professionisti che necessitano di un luogo in cui provare e creare. Oltre a mettere a disposizione delle compagnie accolte l’uso delle sale prove e di tutti gli spazi comuni, la Fondazione Claudia Lombardi per il teatro offre supporto e consulenza.

Nel corso degli anni, sono sempre più numerosi gli artisti e le artiste che si rivolgono a noi e che trovano nel nostro luogo una casa e un riferimento. Con grande soddisfazione possiamo affermare di aver riposto fiducia in tante giovani compagnie che, nel tempo, sono cresciute, costruendo carriere importanti e distinguendosi sulla scena teatrale contemporanea.

Se sei interessato/a alla possibilità di un’ospitalità artistica, scrivi a info@fondazioneteatro.ch. 

Archivio

Partiturazero

Progetto di e con Elena Boillat
La pièce mette in scena in chiave ironica e leggera una rivisitazione delle tesi femministe degli anni ’70. La Voce è femmina, emozione, libertà ed estro, mentre la Parola – che spiega, definisce e ingabbia – è maschio, frutto di una cultura declinata per secoli da uomini. Il pubblico diviene orchestra di suoni onomatopeici che riportano all’infanzia, al gioco, alla condivisione.

I’m not a Hero

Progetto di Cie Fluctus con Faustino Blanchut e Kevin Blaser
Selezionato tra gli otto progetti di PREMIO SCHWEIZ 24, Faustino e Kevin sono ospiti in residenza per preparare il PREMIO-Spring Kick-Off-Event 2024. Lo spettacolo, in un intreccio di umorismo e acrobatica, vuole provare a rispondere alla seguente domanda: dove sono finiti i nostri eroi e come si manifesta oggi l’eroismo?

Delirio SinFONico

Progetto di Francesco Berrefato con Giulia Grassi
La pièce mette in scena in chiave ironica e leggera una rivisitazione delle tesi femministe degli anni ’70. La Voce è femmina, emozione, libertà ed estro, mentre la Parola – che spiega, definisce e ingabbia – è maschio, frutto di una cultura declinata per secoli da uomini. Il pubblico diviene orchestra di suoni onomatopeici che riportano all’infanzia, al gioco, alla condivisione.

Enlight(en)-Me

Progetto di e con Giulia Roversi e con Filippo Angeloni
Questo lavoro indaga le ripercussioni che le immagini mediatiche legate al corpo possono avere a livello psicologico ed emotivo attraverso una performance di teatro danza formata da una performer e da un contrabbassista. Musica e silenzi si alternano per mettere lo spettatore nella condizione di poter focalizzare l’attenzione sul suono al buio e sul movimento in silenzio.

Amante

Progetto di Michela Priuli e Giulia Gaudenzi
Amante intende riflettere sui concetti di amore, piacere e sull’atto di abbracciare prendendo ispirazione dalla realtà, dall’arte visiva, dalla mitologia e dai diversi significati della parola “amante”. Danza e teatro si mescolano per scoprire e scoprirci. Chi è amante? È un aggettivo o un sostantivo? Che cosa è il piacere? È provocato dal bello o da ciò che piace? E ciò che piace è sempre “bello”?

Fear no more

Progetto di Simona Gonella e Francesca Sangalli con Eleonora Giovanardi, Woody Neri e Anahì Traversi
Il progetto si basa su “Mrs. Dalloway” di Virginia Woolf e rielabora il flusso di coscienza dei protagonisti che si confrontano con le scelte decretate dalla paura di vivere. Un confronto con la vitalità, con l’ansia del tempo che scorre e con il verso shakespeariano che inonda tutta l’opera: “Fear no more the heat o’ the sun / Nor the furious winter’s rages”.

Il rito di Antigone

Progetto di e con Miriam Giudice
Una performance di teatro fisico che nasce da una personale ricerca sul tema dell’identità e sul processo di individuazione dell’essere umano, la cui drammaturgia inedita e messa in scena raccontano la storia di Antigone.

Se c’eri, dormivi

Progetto di Duo Piantini
Un progetto performativo di narrazione e storytelling con musica dal vivo che ha come tema il nostro (non) rapporto con la natura. Due attrici in uno spazio vuoto, simbolico, raccontano e cantano una storia di spiriti e di macerie

Vietato tuffarsi

Progetto di e con Chiara Arrigoni e Vito Marco Sisto e con Giulia Quercioli
Questo spettacolo affonda le sue radici nella tematica del limite e della soglia, tra il concetto di regola e quello di libertà, per indagare e scoprire quel luogo/non-luogo che diventa sogno. Cosa significa “tuffarsi”? Una liberazione? Un destino che incombe? Una scelta? Un viaggio dentro corpi, luoghi, racconti e linguaggi diversissimi.

Matr.

Di e con Isabella Giampaolo
Fino a che punto è possibile negare il dolore? Tutto parte dalla madre: è colei che forma, prepara, misura di tutte le cose. Ponendo la figura della madre al centro, il progetto ripercorre un aborto spontaneo per affrontare la successione generazionale di traumi irrisolti e parole non dette.